Omnicanalità e concorsi a premio
6 Ottobre 2025
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I concorsi a premio migliori oggi non vivono più in un solo canale: nascono in negozio, proseguono sul pack con un QR, passano per una landing semplice, si aprono su WhatsApp e si chiudono con una notifica che conferma la partecipazione.

Questa è l’omnicanalità: un’unica esperienza fluida in cui ogni touchpoint ha un ruolo preciso e tutti parlano con lo stesso “motore” di regole, antifrode e dati.

Di seguito trovi una guida discorsiva e pratica per disegnare concorsi realmente omnicanale: cosa attivare, perché conviene a tutti e come tenere insieme creatività, compliance e misurazione.

Che cosa significa davvero “omnicanale” in un concorso

Non vuol dire “esserci ovunque”. Vuol dire coordinare i canali che contano per il tuo pubblico dentro un unico ecosistema. L’utente deve poter entrare dalla corsia del supermercato, da un post social, dall’app dell’insegna o da una newsletter e ritrovarsi sempre nello stesso flusso: regole chiare, pochi passaggi, conferma certa. Dietro le quinte, un solo back–end: consensi GDPR, deduplica, antifrode, gestione premi, dashboard con i KPI che servono davvero.

 

I canali che fanno la differenza

Punto vendita e pack
Il concorso si vince prima ancora di aprire il telefono. Stopper di corsia, testate, wobblers e, sul pack, un QR con claim chiaro: promessa in 5–7 parole, call-to-action unica e un esempio semplice (“Acquista, scansiona, partecipa”). In negozio avviene la decisione: se qui il messaggio è cristallino, metà del lavoro è fatto.

Landing web (l’hub)
È la porta d’ingresso comune. Deve essere mobile-first, velocissima, leggibile e accessibile. Qui l’utente capisce le regole, dà i consensi, carica la prova d’acquisto e vede subito cosa succede dopo (instant win, estrazione, stato pratica). La landing è anche l’unico posto dove tutto è spiegato “per bene”: serve a ridurre le richieste al customer care.

WhatsApp / canale conversazionale
Per guidare passo-passo chi ha bisogno di una mano. Chat chiare, pulsanti rapidi, reminder automatici per chi ha iniziato ma non ha concluso. È naturale, vicino alle abitudini delle persone e perfetto per inviare esiti e aggiornamenti.

App dell’insegna e retail media
Le app loyalty hanno audience calde e profilate. Qui puoi attivare missioni (“acquista X volte”, “aggiungi Y al carrello”) e spingere l’upload dello scontrino, sfruttando banner e push nativi. Nei periodi “caldi” (volantino, promozione di categoria) l’effetto si moltiplica.

Social e creator
Servono a reclutare. Formati nativi, UGC quando il regolamento lo consente, spiegazioni brevi in carrellate e stories. I creator sono utili per far vedere “come si fa” in 15 secondi: meno teoria, più gesto.

E-commerce ed email/CRM
Integra il concorso nel journey digitale: conferma d’ordine con CTA per partecipare, box informativo nelle pagine prodotto, reminder via email o push a chi ha comprato ma non ha ancora completato la partecipazione. È la continuità perfetta tra acquisto e concorso.

SMS (reminder universale)
Non richiede app né abitudini particolari: è il miglior “richiamo” alla scadenza (“Hai ancora 48 ore per caricare lo scontrino”). Usalo con parsimonia e solo quando ha senso: pochi invii, ben temporizzati.

 

Perché conviene a tutti

Per i brand.
Più porte d’ingresso significa più partecipazioni di qualità e dati più ricchi (canale d’ingresso, tempo a completamento, comportamenti). Con un unico motore centrale, la complessità non esplode: regole, antifrode e premi si gestiscono una volta sola. L’onnicanalità migliora anche l’equity: il concorso “ti viene incontro” ovunque tu sia.

Per le insegne.
Lavori su drive-to-store e drive-to-app insieme: materiali in corsia e retail media portano traffico; l’app dell’insegna diventa protagonista; la redemption sale e il valore percepito del programma loyalty cresce. In più, avere dati puliti su prove d’acquisto e partecipazioni aiuta negoziazioni e pianificazione futura.

Per i consumatori.
Scegli come partecipare: QR sul pack, landing, WhatsApp, link da social, richiamo via email o SMS. Pochi passaggi, regole leggibili, tempi chiari di validazione e premi. Quando l’esperienza è semplice, la soddisfazione aumenta e il passaparola diventa positivo (anche senza premi “giganti”).

 

Meccaniche che si sposano bene con l’onnicanalità

  • Instant win per gratificazione immediata (perfetto quando puoi spingere push e materiali a scaffale).
  • Estrazione finale per tenere viva l’aspettativa nelle campagne più lunghe, con storytelling su social e app.
  • Premio certo/Collection per costruire abitudine e frequenza (integrazione ideale con loyalty e retail media).
  • Cashback e “soddisfatti e rimborsati” quando vuoi abbassare ogni rischio percepito e far provare il prodotto: l’onnicanalità aiuta a trovare le persone giuste e a guidarle fino al rimborso.

 

Dati, antifrode e inclusione: l’infrastruttura invisibile

Dietro l’esperienza, serve un motore solido.

  • OCR sui documenti: legge insegna, data/ora, reparti/IVA, diciture/SKU e precompila i campi. Meno errori, meno abbandoni.
  • Antifrode intelligente: riconosce duplicazioni e manipolazioni, vede pattern anomali (stesso device per identità diverse), controlla codice fiscale e IBAN quando c’è un rimborso.
  • Deduplica e coerenza: un profilo, una partecipazione valida. È fondamentale per essere equi con gli utenti onesti e per proteggere il budget.
  • Accessibilità e mobile-first: testi leggibili, contrasti corretti, alternative testuali, tasti grandi. L’omnicanalità è inclusiva se ogni canale è davvero usabile.

Due percorsi tipo (per capire come si incastrano i pezzi)

“Acquisto e gioco subito”
Il cliente vede lo stopper in corsia, scansiona il QR sul pack, atterra in landing, accetta i consensi, carica lo scontrino con l’OCR e scopre subito se ha vinto (instant win). Se non vince, resta iscritto all’estrazione finale. Riceve l’esito in WhatsApp o email e, se serve, un reminder via SMS per caricare il secondo acquisto.

“Premio certo con missioni”
Dall’app dell’insegna parte una missione (“acquista 3 volte la linea”), l’utente compra online o in store, carica lo scontrino dalla landing o via WhatsApp, vede il saldo punti e sblocca un premio certo (digitale o fisico). Social e push fanno da cassa di risonanza; a metà campagna un’email “sei a −1 dal premio” alza la frequenza.

 

Misurazione utile (quella che realmente ti serve)

Non servono cento numeri: servono quelli giusti.

  • Recruitment: da dove arrivano le persone (pack, PDV, app, social, email).
  • Completion: quanti iniziano, quanti completano, dove si fermano (step-by-step).
  • Qualità: % scarti (documento errato, dati mancanti), tempo medio di validazione, ticket aperti.
  • Efficienza: costo per partecipazione valida e per premio erogato (se c’è cashback), redemption per canale e per cluster.
    Con una dashboard coerente prendi decisioni in corsa: alzi i reminder, semplifichi uno step, rinforzi un messaggio in corsia. È qui che l’onnicanalità si traduce in risultati.

 

Come possiamo aiutarti

SDM può affiancarti dalla scelta delle meccaniche al disegno dei touchpoint, fino al set-up tecnico e al monitoraggio live: piattaforma unica per canali, OCR e antifrode, gestione premi e customer care, più una governance legale che ti fa dormire sereno (regolamenti e adempimenti).
L’obiettivo è sempre lo stesso: un concorso semplice da vivere per le persone e semplice da gestire per te, con dati puliti e budget sotto controllo.

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