Dopo il lancio, arriva il momento in cui il prodotto smette di essere “una novità” e deve diventare una scelta ricorrente. La fase di crescita è quella in cui iniziano a vedersi i primi segnali di trazione: il prodotto ha conquistato visibilità, entra più stabilmente nei canali e comincia a formarsi una base di acquirenti. Da qui in avanti, però, la domanda che conta davvero non è “come faccio a farmi provare?”, ma “come faccio a scalare senza bruciare margine e valore percepito?”.
In crescita, il rischio più grande è confondere i picchi con la crescita strutturale. Una promozione può generare volumi anche importanti nel breve, ma se quei volumi non si traducono in riacquisto, maggiore penetrazione e maggiore distribuzione, l’effetto svanisce appena si spegne l’incentivo. Per questo la logica promozionale deve cambiare rispetto alla fase di introduzione: qui vincono le meccaniche progettate per creare abitudini, guidare la frequenza e sostenere l’espansione nei canali, più che abbattere la diffidenza iniziale.
Le meccaniche che tipicamente performano meglio in questa fase sono quattro: loyalty (o CRM evoluto), premio certo, buoni sconto mirati e concorso a premi legato all’acquisto. Ognuna lavora su una leva diversa (ripetizione, valore, urgenza, penetrazione) e la scelta giusta dipende dal problema principale da risolvere, dal canale e dal tipo di categoria.
Che cosa deve ottenere la promozione in fase di crescita (marketing e trade parlano la stessa lingua, ma con priorità diverse)
In questa fase, gli obiettivi “di marketing” e “di trade” iniziano ad allinearsi più di quanto sembri.
Marketing vuole far crescere la base: più persone che acquistano e, soprattutto, più persone che riacquistano, perché è lì che si costruisce il valore nel tempo (CLV). Trade vuole sostenere rotazione e riordini, ottenere visibilità a scaffale, evitare rallentamenti e difendersi dai competitor che rispondono con leve price-driven.
Il denominatore comune è questo: la promozione deve aiutare a costruire una crescita “replicabile”. In concreto, significa lavorare su tre assi:
- Penetrazione: portare nuovi acquirenti nella categoria/brand (allargare la platea).
- Frequenza: far tornare chi ha già acquistato (abitudine e fidelizzazione).
- Valore: aumentare lo scontrino o il mix verso referenze più profittevoli (senza svendere).
La promozione perfetta in crescita non è quella che “regala di più”, ma quella che spinge il comportamento giusto, nel modo più semplice possibile, mantenendo sotto controllo i costi variabili.
Loyalty: la leva “motore” per trasformare un prodotto in routine
Un programma loyalty (o un CRM promozionale strutturato) è spesso l’elemento più potente in crescita perché crea una ragione continuativa per restare con il brand. Ma la parola “loyalty” può voler dire tutto e niente: in crescita funziona solo se non è una raccolta punti generica, bensì un sistema che rende conveniente tornare e che dà al consumatore la sensazione di progredire.
La logica vincente è costruire un percorso di valore crescente: primo acquisto → secondo acquisto (con incentivo intelligente) → comportamento ricorrente → riconoscimento (status/benefit) → retention. In pratica, la loyalty lavora bene quando:
- premia la frequenza (es. obiettivi su 30/60 giorni),
- incentiva il multi-buy (senza dover tagliare prezzo a scaffale),
- valorizza il mix (spingendo varianti, formati o linee con margine migliore),
- crea vantaggi non solo economici (accessi, early, contenuti, servizi, esperienze, utility).
Un buon programma in crescita non deve essere perfetto e “definitivo”: deve essere semplice da adottare, misurabile, e capace di evolvere per stagionalità (ondate) senza perdere coerenza.
Premio certo: la semplicità che accelera volumi e dà forza al punto vendita
Il premio certo (“acquista e ricevi”) è una meccanica molto forte in crescita per un motivo banale: è immediata, comprensibile, e spinge sell-out senza richiedere troppa motivazione. È particolarmente efficace quando serve aumentare la rotazione in un canale specifico o quando vuoi sostenere uno shift di comportamento evidente (es. acquistare 2 pezzi invece di 1, provare una nuova referenza, raggiungere una soglia).
La differenza tra un premio certo che funziona e uno che genera solo costi è quasi sempre nella progettazione:
- Se l’obiettivo è frequenza, il premio certo va pensato per “agganciare” un secondo acquisto (anche con meccaniche a step: 2° acquisto = premio/benefit migliore).
- Se l’obiettivo è valore, funziona la soglia (spendi X / acquista N) meglio del premio “al primo pezzo”, perché spinge scontrino e riduce cannibalizzazione.
- Se l’obiettivo è trade, la leva deve essere difendibile e chiara sullo scaffale: un messaggio semplice, un premio coerente con il target e una logistica non fragile.
Il premio certo è spesso più efficace dello sconto perché non “educa” al prezzo basso in modo diretto. Ma resta una leva con un costo variabile importante: se non governi stock, redemption e assistenza, può diventare rapidamente onerosa.
Buoni sconto mirati: la precisione chirurgica su riacquisto e nuovi segmenti
In crescita, i buoni sconto funzionano meglio quando smettono di essere “sconto per tutti” e diventano un intervento mirato. Un coupon ben disegnato può fare due cose che altre meccaniche fanno peggio:
- riattivare chi ha acquistato una volta ma non è tornato (bounce-back coupon),
- reclutare nuovi segmenti con soglie/condizioni che proteggono il margine.
Il cuore della fase di crescita è il riacquisto: qui il buono sconto può essere usato come “ponte temporale” tra un acquisto e il successivo, con una finestra breve e chiara (“vale 14 giorni”, “vale sul prossimo acquisto”), evitando che il consumatore lo percepisca come un diritto permanente.
I buoni sconto diventano ancora più interessanti quando sono differenziati:
- uno schema per i nuovi (incentivo all’ingresso),
- uno schema per i repeaters (incentivo alla continuità),
- uno schema per il mix (incentivo a provare varianti o formati specifici).
Concorso a premi (acquista e vinci): l’energia che mantiene alto l’interesse, senza toccare il prezzo
Il concorso a premi in crescita non è più “effetto wow da lancio”: è una leva per mantenere alta l’attenzione, creare urgenza in determinati periodi e sostenere volumi senza abbassare il prezzo a scaffale. È particolarmente utile quando vuoi “cadenzare” la comunicazione in ondate, oppure quando hai bisogno di una call to action forte per far emergere il prodotto nel rumore promozionale dei competitor.
In crescita funziona bene quando:
- è legato all’acquisto (meccanica chiara e misurabile),
- resta mobile-first e semplice,
- usa premi coerenti con il target reale (non solo “premi acchiappa-tutti”),
- sfrutta ondate e calendari (es. 3 wave in 8-10 settimane) per creare continuità senza saturare.
Se progettato con criterio, il concorso “nutre” anche le altre leve: può alimentare il CRM e rimettere in moto la loyalty; può spingere cross-sell; può sostenere la distribuzione perché dà al trade un argomento di attivazione e visibilità.
Tabella comparativa: quale meccanica scegliere in base al problema principale (fase crescita)
| Problema | Segnale tipico | Meccanica più adatta | Perché (in una frase) |
| Scarso riacquisto | tanti first buyers, pochi repeat | Loyalty + buono sconto “bounce-back” | costruisci abitudine e accorci il tempo tra acquisti |
| Volumi instabili / bisogno di picchi controllati | sell-out a ondate, concorrenza aggressiva | Concorso a premi “acquista e vinci” | crei urgenza senza tagliare prezzo a scaffale |
| Scontrino basso / poca propensione al multi-buy | si compra 1 pezzo e basta | Premio certo a soglia / multi-buy | spingi quantità e valore con una regola semplice |
| Mix sbilanciato su referenze meno profittevoli | vendono solo i “best seller” | Loyalty con missioni + coupon mirati | premi il comportamento che ti serve (nuove varianti, formati) |
| Canale nuovo da far crescere | e-commerce o retail specifico da sviluppare | Coupon mirati + premio certo dedicato | guidi traffico e conversione nel canale target |
Tabella costi: quanto “pesa” ogni meccanica (e perché)
| Meccanica | Setup (costi fissi) | Costi variabili (a volume) | Driver principali di costo | Rischio economico più comune |
| Loyalty / CRM | Medio–Alto | Medio | piattaforma/integrazioni, catalogo premi/benefit, customer care, comunicazioni | programma troppo “generoso” o poco governato: costi che crescono più delle vendite |
| Premio certo | Medio | Alto | produzione o acquisto omaggi, logistica/fulfillment, reshipment, assistenza | stock-out e reinvii, costi last-mile, redemption superiore alle stime |
| Buoni sconto mirati | Basso–Medio | Medio | valore sconto, distribuzione coupon, redemption, controllo abusi | sconti non incrementali (regali margine a chi avrebbe comprato comunque) |
| Concorso a premi | Medio–Alto | Medio | montepremi, piattaforma/UX, antifrode, gestione vincite, customer care | complessità che aumenta contatti e partecipazioni invalide, con costi “nascosti” |
Esempi di “architetture” promozionali efficaci in crescita (replicabili)
1) Crescita orientata alla frequenza: “Always-on” leggero + ondate
Un modello spesso vincente è combinare una base always-on (loyalty/CRM semplice) con ondate tattiche (concorso o premio certo). La base always-on dà continuità e raccoglie dati; le ondate creano picchi utili in periodi chiave (stagionalità, push trade, difesa competitiva). Importante: la UX deve restare coerente, altrimenti il consumatore percepisce iniziative scollegate e non si abitua.
2) Crescita orientata al valore: soglie e missioni
Quando serve aumentare scontrino o multi-buy, la combinazione “premio certo a soglia + missioni loyalty” è molto efficace: la soglia spinge valore subito; le missioni costruiscono un percorso (es. “prova 2 varianti diverse in 30 giorni”) che migliora in modo strutturale il mix.
3) Crescita orientata alla penetrazione: reclutamento controllato
Se l’obiettivo è allargare la base senza distruggere margine, i coupon mirati funzionano bene se sono limitati e intelligenti (tempo, canale, soglia) e se vengono accompagnati da una meccanica di retention (anche minima): altrimenti recluti e perdi. In crescita, reclutare senza pensare al “secondo passo” è un errore costoso.
KPI davvero utili in crescita (per distinguere volumi “di promo” da crescita reale)
In fase crescita, i KPI da guardare non sono solo “quanti hanno partecipato” o “quanto abbiamo venduto durante la promo”, ma quelli che misurano incrementalità e continuità:
- Repeat rate (quanti riacquistano entro 30/60/90 giorni) e tempo medio tra acquisti.
- Incremental sales (test vs control, o almeno confronti coerenti per canale/periodo).
- Redemption quality: redemption sì, ma con analisi su chi redime (nuovi vs già fedeli) e su cosa redime (mix e margine).
- Adozione loyalty: iscrizioni attive (non solo registrazioni) e comportamento (earning/burning, mission completion).
- Costo per comportamento: costo per riacquisto generato, costo per upgrade di mix, costo per multi-buy.
Se una meccanica aumenta il volume ma peggiora mix e margine, o non muove il riacquisto, in crescita sta solo spostando domanda nel tempo.
Errori tipici in fase di crescita (e come evitarli)
L’errore più frequente è usare in crescita strumenti da maturità (tagli prezzo ripetuti) o strumenti da lancio (iniziative “one shot” che non costruiscono nulla). Il secondo errore è la complessità: quando il prodotto cresce, cresce anche la pressione operativa, e una promo che sembra perfetta su carta può collassare su customer care, logistica e controlli.
Le iniziative più efficaci in crescita hanno in comune tre caratteristiche: semplicità percepita, coerenza nel tempo (programmi e ondate che si parlano) e controllo economico (soprattutto sui variabili).
La fase di crescita è quella in cui un prodotto diventa davvero “azienda”: non basta vendere, bisogna costruire un ritmo. Le meccaniche promozionali che funzionano davvero, in questo momento, sono quelle che trasformano l’interesse in comportamento ripetuto: la loyalty crea continuità, il premio certo spinge volumi e multi-buy con un messaggio immediato, i buoni sconto mirati permettono interventi chirurgici su riacquisto e segmenti, e il concorso “acquista e vinci” mantiene energia alta senza svalutare il prezzo. La scelta corretta non è mai “la più potente in assoluto”, ma quella che risolve il collo di bottiglia della tua crescita, con costi sostenibili e KPI orientati all’incrementalità e al valore nel tempo.




















